Sarri, un mix di Mazzarri e Benitez
"Come gioca bene l'Empoli. Se Sarri riuscisse a trasmettere il proprio credo calcistico anche ai grandi campioni potrebbe anche vincere un campionato". Diciamoci al verità, quasi tutti la scorsa stagione hanno fatto un ragionamento simile. Ancora di più tanti napoletani, quelli che non erano scettici per principio, quando il tecnico tosco-napoletano in estate si è colorato dell'azzurro partenopeo.
Sarri non ha la bacheca piena di trofei e certamente non è un enfant prodige della panchina. Ma la gavetta fatta nelle categorie minori e la dottrina del lavoro e del sudore lo hanno giustamente portato alla ribalta del calcio nazionale. Lui, Sarri, ha messo su una squadra che sa giocare al calcio come il Napoli di Benitez, ma con la grinta e la combattività di quello di Mazzarri. Un mix esplosivo che potrebbe anche essere vincente.
Quello visto asfaltare la Lazio e il Milan, superare Juventus e Fiorentina sapendo anche soffrire in certi momenti della partita, è un Napoli che giustifica il grande entusiasmo visto al San paolo ieri pomeriggio dopo la gara con i viola. Ma il difficile arriva ora.
Il Napoli è improvvisamente diventata la squadra da battere, contro la quale ognuno vorrà fare la partita della vita per ritagliarsi una domenica di gloria. E' in arrivo il tour de force contro le medio-piccole, il tabù del Napoli di Mazzarri e Benitez ma, a quanto pare, anche di quello di Sarri (Sassuolo, Empoli e Carpi docet).
Se davvero si vuole puntare a qualcosa d'importante, bisogna immediatamente archiviare la bella festa calciatori-tifosi di ieri e prepararsi ad affrontare Chievo (in trasferta), Palermo (in casa), Genoa (a Marassi), Udinese (in casa) ed Hellas Verona (ancora in trasferta).
Con la necessaria umiltà, ma anche con la giusta consapevolezza della propria forza, il Napoli non dovrà perdere punti e trasformare il successivo match con l'Inter in una vera sfida scudetto.
Se Sarri riuscirà a raggiungere questo obiettivo, avrà superato anche i suoi predecessori, malgrado la bacheca (per ora) ancora vuota.