Napoli, la partenza di Benitez non è una liberazione ma un occasione persa
di Mauro Guerrera
Oggi in tanti stanno stappando bottiglie di spumante per l'addio di Benitez. Finalmente il popolo napoletano si è liberato del colpevole di tutti i mali di questa stagione. Se sulla panchina del Napoli non ci fosse stato Benitez, oggi all'ombra del Vesuvio avremmo avuto almeno uno scudetto in più.
I tifosi giustamente guardano il risultato, a loro interessa solo quello perchè non erano tenuti a percepire la crescita, sportiva e culturale, che il tecnico spagnolo aveva iniziato a trasmettere a questa città.
Ma per tutti quei giornalisti che oggi stanno vomitando sul tecnico spagnolo, tutto il veleno che hanno dovuto ingoiare in questi due anni il discorso è diverso. Ma è comprensibile. Mai prima d'ora, erano stati messi in grande difficoltà da un tecnico che non si è mai venduto ai media. Un allenatore che non è mai sceso a compromessi con quei giornalisti filo juventini come faceva qualcun altro. Quella meschina figura che i grandi maestri dell'informazione avevano fatto con il "Ci può stare" pronunciato in occasione di Napoli-Juventus, gridava vendetta. Il rigore fallito da Higuain ha dato loro l'occasione giusta per togliersi finalmente le pietre dalle scarpe. Poco importa se il modulo di Benitez è di quelli che ha permesso alla squadra di subire meno tiri in porta (seconda solo alla Lazio) e di creare più occasioni da gol in assoluto. E' colpa di Benitez se ogni tiro subìto, ha superato le deboli mani dei portieri azzurri e se gli attaccanti hanno fallito tante occasioni gol. Dnipro docet.
Questi signori giornalisti, hanno trovato una convenienza personale nel cavalcare l'onda emotiva dei tifosi, per fare di Benitez il capro espiatorio della mancata qualificazione in Champions: "Stagione fallimentare" oppure "Ma poi in due anni cosa ha vinto?". Questi maestri dell'informazione, convinti di analizzare una squadra con la stessa bacheca di Real Madrid o Barcellona, di Milan o Juventus, forse non si sono accorti di un particolare importante. Il Napoli nella sua storia ha vinto la bellezza di dieci trofei: due scudetti, cinque Coppa Italia, due Supercoppe Italiane e una Coppa Uefa.
Di questi trofei cinque (due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e Una Coppa Uefa), quindi il 50% del totale, sono stati vinti nell'epopea Maradoniana. Degli altri cinque Pesaola ha vinto la Coppa Italia del 1962, il Napoli dell'esonerato Vinicio vinse quella del 1976. Una Coppa Italia anche per Mazzarri e ben due trofei (una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana) li ha vinti proprio il male napoletano, Benitez, il tecnico che ha fatto rivivere ai napoletani l'emozione di una semifinale europea dopo ventisei anni. Quindi strano a dirsi, ma il tecnico più vincente della storia del club azzurro è proprio lui. Epopea Maradoniana esclusa ovviamente. Ma senza Maradona, Bianchi e Albertino Bigon come hanno proseguito la loro carriera?
Di sicuro quella di Benitez, dopo aver conquistato due trofei con Britos e Ghoulam, Andujar e Rafael, De Guzman e David Lopez, Mesto e Duvan Zapata, continuerà su una delle panchine più importanti al mondo: quella del Real Madrid, quella squadretta che ha vinto appena appena 32 trofei in più del Napoli.
Già dimenticavo nella capitale spagnola di calcio non sono competenti come nella bella Partenope, anche se l'albo d'oro di Real Madrid e Napoli sembrerebbe dire il contrario. Ma questo è un dettaglio, l'importante è avere il consenso popolare.
Maggiori informazioni https://www.mondo-partenopeo.it/products/napoli-la-partenza-di-benitez-non-e-una-liberazione-ma-unoccasione-persa/
Crea il tuo sito personale gratis https://www.webnode.it