Il tempo è galantuomo, ma non si è galantuomini con tutti

17.09.2015 07:35

di Mauro Guerrera

Tre partite giocate, una sconfitta e due pareggi. Appena cinque gol fatti e già sei subìti. Solo due punti in classifica che determinano un pesante ritardo dall'Inter prima in classifica, avanti (già) sette punti alla banda di Sarri.

Da quanto emerso in queste prime tre uscite ufficiali, Sarri ancora (e sottolineamo ancora) non è riuscito a migliorare la fase difensiva, ma addirittura per il momento (e sottolineamo per il momento) ha generato una pericolosa involuzione della fase offensiva. Inoltre i volti di alcuni (tanti e purtroppo i migliori) lasciano trasparire una certa demotivazione e una preoccupante (per il futuro) insofferenza.

La difesa subisce gol allo stesso modo della scorsa stagione, malgrado in porta ci sia Reina. Il centrocampo subisce le ripartenze allo stesso modo della scorsa stagione, malgrado nella zona nevralgica del campo ora siano in tre e non più in due. L'attacco riesce a tirare in porta al massimo 5-6 volte a partita contro le 12-18 del biennio sotto la guida di Benitez. Tutto questo senza neanche vedere una maglia davvero sudata o, almeno, più sudata rispetto alle stagioni precedenti.

Abbiamo sottolineato "ancora" e "per il momento", perchè per avere i giusti automatismi tra i reparti e la giusta intesa tra i calciatori, ci vuole tempo. Ma è l'assenza di un principio di identità che preoccupa del Napoli attuale. Una squadra con la mentalità da grande, in questa fase di crescita dovrebbe essere in grado di portare a casa punti con sistemi alternativi in attesa che arrivi il bel gioco. A pennello calza l'esempio la vittoria della Roma a Frosinone. 

Il tempo a chi lotta per la salvezza, si può concedere. Per fare 40 punti bastano 8 vittorie e 16 pareggi. Arrivare quart'ultimi o quint'ultimi non fa differenza. Invece c'è una prestigiosa differenza tra arrivare primi o secondi. C'è una decisiva differenza tra arrivare secondi o terzi. C'è un'importante differenza tra arrivare terzi o quarti. C'è una bella differenza tra arrivare sesti o settimi.

Per chi ha ambizioni europee, non c'è tanto tempo a disposizione. I punti persi all'inizio, per giunta contro squadre di seconda e terza fascia, potrebbero avere un peso importante alla fine della stagione. 

Senza contare che giovedì inizia l'avventura in Europa League e in certe competizioni il tempo a disposizione è ancora meno.